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Quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 (07.07.2014)

23 October 2019
Categoria: Occupazione, politica sociale, salute e consumatori,

 

Quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 (07.07.2014)
23 ottobre 2019
Categoria:
Il 6 giugno 2014 la Commissione europea ha presentato il nuovo Quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014–2020 in cui vengono individuate le sfide e gli obiettivi strategici per la salute e sicurezza sul lavoro, contestualmente alle azioni chiave e agli strumenti per la loro attuazione.

Il nuovo quadro strategico aggiorna la precedente strategia dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro (2007-2012) alla luce sia dei risultati della sua valutazione sia dei cambiamenti intervenuti nei modelli di lavoro e dei rischi nuovi ed emergenti.

In linea con la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (COM(2010) 2020 e COM(2014) 130 final), il quadro SSL è finalizzato a garantire un ruolo di guida dell’UE nella promozione di standard elevati in materia di condizioni di lavoro, sia in Europa sia a livello internazionale. Esso, nel definire le priorità e gli obiettivi comuni, fornisce un quadro di riferimento per coordinare le politiche nazionali e promuovere un approccio olistico alla cultura della prevenzione. Risultato di un ciclo di consultazioni, il nuovo quadro SSL tiene conto dei pareri espressi dalle istituzioni dell’UE e dai rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, di una consultazione pubblica, svoltasi nel 2013, in cui sono state raccolti i pareri sulle sfide attuali e future in materia di salute e sicurezza sul lavoro (IP/13/491) e delle opinioni emerse in occasione della Conferenza sulle condizioni di lavoro (28 aprile 2014).Nel quadro dell’attuale crisi economica che investe il Vecchio continente, incentivare la diffusione di una cultura della prevenzione dei rischi e la promozione di condizioni più favorevoli sul posto di lavoro offre non solo vantaggi sociali, ma anche economici e in termini di produttività per le imprese. Inoltre, l’adozione di norme analoghe nell’UE pone le basi per creare condizioni di concorrenza eque per le imprese all’interno del mercato unico, impedendo il dumping sociale.Il quadro strategico individua le tre sfide fondamentali comuni ai paesi dell’UE. Innanzitutto, migliorare l’attuazione delle norme in materia di salute e sicurezza esistenti, in particolare rafforzando la capacità delle microimprese e delle piccole imprese di mettere in atto misure efficaci di prevenzione dei rischi; in secondo luogo, migliorare la prevenzione delle malattie professionali affrontando i rischi attuali, nuovi ed emergenti; in terzo luogo, far fronte all’allungamento della vita lavorativa previsto del Libro Bianco della Commissione sulle pensioni e al conseguente invecchiamento della forza lavoro.Alla luce di queste sfide, vengono definiti sette obiettivi strategici da raggiungere attraverso azioni mirate da attuare o sviluppare in stretta collaborazione con gli Stati membri, le parti sociali e gli altri soggetti interessati: 1. consolidare le strategie nazionali in materia di salute e sicurezza (in tale quadro è previsto un rafforzamento del ruolo dell’UE nel sostenere l’attuazione delle strategie nazionali attraverso il coordinamento delle politiche, favorendo l’apprendimento reciproco e utilizzando i finanziamenti dell’UE); 2. fornire un sostegno concreto alle piccole e microimprese al fine di agevolarle nell’adempimento degli obblighi di legge in materia di SSL, ad esempio con l’adattamento della piattaforma web Online Interactive Risk Assessment (OiRA – valutazione interattiva online dei rischi); 3. migliorare l’applicazione della SSL da parte degli Stati membri (per esempio, valutando l’efficienza degli ispettorati del lavoro nazionali); 4. semplificare la legislazione esistente, eliminando gli oneri amministrativi inutili; 5. affrontare la questione dell’invecchiamento della forza lavoro europea e migliorare la prevenzione delle malattie professionali anche al fine di fronteggiare i rischi emergenti legati all’evoluzione delle tecnologie, alla comparsa di nuovi prodotti e alla commercializzazione di nuove sostanze chimiche; 6. migliorare la raccolta dei dati statistici ed elaborare approcci comuni al fine di individuare e misurare i rischi per la salute dei lavoratori; 7. rafforzare il coordinamento dell’UE con le organizzazioni internazionali come l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e i partner internazionali, come ad esempio gli Stati Uniti, la Cina e l’India, al fine di stabilire norme sul lavoro più severe e migliorarne l’applicazione effettiva su scala mondiale.Nell’individuazione degli strumenti utili all’attuazione di tali azioni un ruolo di primo piano è rivestito dall’utilizzo della legislazione comunitaria e nazionale in sinergia con le politiche pubbliche in altri settori strategici (istruzione, ricerca, sanità pubblica, ambiente, politica industriale); dal dialogo sociale; dall’utilizzo dei fondi dell’Unione (Fondo sociale europeo, Programma europeo per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI), e dei canali di comunicazione e informazione al fine di raggiungere i vari soggetti interessati.Il quadro strategico, che rappresenta la cornice entro cui la Commissione promuove le azioni, la cooperazione e lo scambio di buone pratiche nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro per il periodo 2014-20, sarà rivisto nel 2016 per fare il punto sulla sua attuazione e per valutare i risultati del processo di valutazione globale della legislazione dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro che saranno disponibili entro la fine del 2015.

Maria Paola Del Rossi


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