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Quadro finanziario pluriennale, Brexit e sicurezza informatica, i temi al centro del Consiglio Affari generali

21 March 2019
Categoria: Affari generali,

I lavori del Consiglio affari generali tenutosi il 19 marzo hanno riguardato diversi punti, tra i quali:

Quadro finanziario pluriennale per il 2021-2027 – I ministri hanno fornito il loro parere sulle misure previste in particolare sulle questioni del clima e della migrazione, in tal senso se il quadro proposto (compreso l’obiettivo del 25%) sia adeguato per garantire un approccio orientato ai risultati senza ulteriori elementi aggiuntivi; e se sia idoneo a garantire il coordinamento e la coerenza tra le varie possibilità di finanziamento nel settore della migrazione (bilancio dell’UE, fondi fiduciari). Il Consiglio ha esaminato le proposte della Commissione sul prossimo QFP a livello tecnico e politico. Come già ricordato, l’obiettivo comune della presidenza rumena è quello di fornire al Consiglio europeo di giugno un progetto semplificato di negoziato, al fine di pervenire ad un accordo in sede di Consiglio europeo nell’autunno 2019.

Strumento di assistenza preadesione (IPA III) – Il Consiglio ha convenuto ad una sua posizione sul progetto di regolamento che istituisce lo strumento di assistenza preadesione (IPA III) per il periodo 2021–2027. L’IPA III sostiene i paesi terzi partner dell’UE nell’adozione e nell’attuazione delle principali riforme politiche, istituzionali, sociali ed economiche per conformarsi ai valori dell’UE e per allinearsi progressivamente ai suoi standard. Il testo concordato tuttavia non riguarda questioni finanziarie e orizzontali che dipenderanno dall’accordo generale sul prossimo quadro finanziario pluriennale. La Commissione ha proposto un bilancio complessivo per il programma di 14,5 miliardi di euro a prezzi correnti per il periodo in parola.

Consiglio europeo di marzo – Il Consiglio ha ultimato i preparativi per il Consiglio europeo del 21 e 22 marzo discutendo un progetto di conclusioni. Nella riunione di marzo, i leader dell’UE discuteranno del futuro sviluppo del mercato unico, dell’Unione dei mercati dei capitali, della politica industriale e della politica digitale europea in preparazione della prossima agenda strategica. Affronteranno inoltre delle priorità per il semestre europeo 2019 e saranno invitati ad approvare la raccomandazione sulla politica economica della zona euro. Il Consiglio europeo discuterà anche del clima, fornendo orientamenti sulla direzione generale e sulle priorità politiche da seguire per consentire all’Unione di presentare una strategia a lungo termine entro il 2020, in linea con l’accordo di Parigi. Inoltre i leader prepareranno il vertice UE-Cina che si terrà il 9 aprile 2019 e potranno discutere altri temi di politica estera alla luce di eventuali nuovi avvenimenti. Infine, il Consiglio europeo esaminerà i progressi compiuti nella lotta contro la disinformazione al fine di tutelare l’integrità democratica delle elezioni europee e nazionali in tutta l’UE.

Semestre europeo – Il Consiglio ha esaminato una relazione di sintesi sui contributi di altre formazioni del Consiglio, coinvolte nell’attuale esercizio del semestre europeo (7137/1/19 REV 1). La relazione rileva come l’economia europea stia entrando nel sesto anno di crescita consecutiva e la convergenza reale sia ripresa con tassi di crescita più elevati registrati negli Stati membri con livelli inferiori di PIL pro capite. Tuttavia si nota che la crescita dell’economia non sta ancora dando ricadute positive a tutti nello stesso modo e che la crescita rimane vulnerabile all’instabilità globale e alle sfide a medio e lungo termine. In tal senso, il semestre europeo prevede il monitoraggio simultaneo delle politiche di bilancio, economiche e occupazionali degli Stati membri per un periodo di sei mesi ogni anno. Alla luce degli orientamenti forniti dal Consiglio europeo, gli Stati membri prepareranno i loro programmi nazionali di riforma (politiche economiche e occupazionali) e i loro programmi di stabilità o convergenza (politiche fiscali) per quest’anno. Il Consiglio ha inoltre convenuto di trasmettere al Consiglio europeo un progetto di raccomandazione sulla politica economica della zona euro.

Prevenzione dell’abuso dei dati personali nelle elezioni del Parlamento europeo – Il Consiglio ha adottato nuove norme intese a impedire ai partiti politici europei di abusare dei dati personali nelle elezioni del PE. Le norme prevedono sanzioni finanziarie ai partiti e alle fondazioni politiche europee che influenzino deliberatamente, o tentino di influenzare, l’esito delle elezioni del Parlamento europeo tramite violazioni delle norme sulla protezione dei dati.

Misure relative alla Brexit – Il Consiglio ha adottato senza discussione una serie di regolamenti nell’ambito dei preparativi di emergenza per uno scenario di Brexit "No Deal", riguardanti perlopiù alcuni programmi e fondi a gestione diretta (il cui punto di riferimento istituzionale è la Commissione), strumenti finanziari rivolti alla coesione territoriale e norme disciplinanti taluni aspetti della navigazione aerea e marittima.L’obiettivo di questi atti è quello di limitare i danni più gravi causati da una Brexit disordinata in settori specifici, come la sicurezza sociale, la mobilità dei giovani, i trasporti e la pesca. Tali misure sono di natura temporanea, di portata limitata e adottate unilateralmente dall’UE. In alcuni ambiti, essi sono subordinati all’azione reciproca del Regno Unito. Inoltre il Consiglio, riunito in un formato UE27, ha preparato la riunione del Consiglio europeo (articolo 50) prevista per il 21 marzo. Durante la riunione il capo negoziatore della Brexit della Commissione, ha informato i ministri dell’UE27 in merito alla situazione in seguito agli sviluppi delle ultime settimane. I ministri hanno riconfermato il loro impegno all’accordo di recesso come il miglior modo possibile per garantire una Brexit ordinata. Alla luce dell’incertezza nel Regno Unito, hanno anche sottolineato la necessità di essere preparati per tutti i possibili esiti.

Sicurezza informatica – Il Consiglio ha adottato le conclusioni sul rafforzamento delle capacità di sicurezza informatica nell’UE. Tra le molte cose, prende atto dei progressi compiuti da alcuni Stati membri nello sviluppo di squadre di risposta rapida per approfondire la cooperazione volontaria nel settore informatico. Invita gli Stati membri ad effettuare un monitoraggio continuo, una valutazione dell’impatto delle misure adottate per rafforzare la resilienza informatica; a integrare la sicurezza informatica e l’alfabetizzazione digitale nei programmi di studio a tutti i livelli dell’istruzione; e la Commissione e l’ENISA (Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione) a realizzare programmi di sensibilizzazione in materia di sicurezza informatica e formazione rivolti ai dipendenti delle istituzioni, delle agenzie e degli organismi dell’UE.

Frontex: accordo UE-Montenegro – Il Consiglio ha adottato una decisione (6845/19) che approva la firma di un accordo sullo status del Montenegro in merito alle azioni svolte da Frontex nel Paese. Ricordiamo che l’obiettivo di tale accordo è consentire all’Agenzia europea di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri e un paese terzo in relazione alla gestione delle frontiere esterne. A tale riguardo, l’Agenzia può effettuare azioni alle frontiere esterne che coinvolgano uno o più Stati membri e un paese terzo confinante con almeno uno di questi Stati membri, previo accordo del paese limitrofo, anche sul territorio di tale paese terzo.

Accordo SEE-incorporazione della legislazione dell’UE – Il Consiglio ha adottato una decisione che stabilisce la posizione dell’UE da adottare nel comitato congiunto dello spazio economico europeo (SEE) concernente una modifica dell’allegato IX sui servizi finanziari (6353/19). L’obiettivo della decisione è incorporare il regolamento (UE) n. 575/2013 sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e la direttiva 2013/36/UE sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sui crediti delle imprese di investimento nell’accordo SEE.

Lorenzo Cesarini

 
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